Disoccupazione, spunta l’assegno pure per gli autonomi
Sul tema disoccupazione, l’esecutivo è pronto ad intervenire con una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di garantire una tutela anche ai lavoratori autonomi. Si parla di una copertura totale di circa 4 milioni di dipendenti ad oggi esclusi.
Secondo quanto dichiarato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, il provvedimento dovrebbe vedere la luce fra qualche settimana. Sono dunque giorni di attesa, che vedono impegnati sia il dicastero di Orlando che il ministero dell’Economia e delle finanze. L’intento del governo è quello di raggiungere una soluzione entro la fine di questo mese. A preoccupare è infatti quanto accadrà una volta che saranno sbloccati i licenziamenti: sono tanti gli italiani a rischiare il posto di lavoro.Trovato l’accordo: cosa succede per i licenziamenti
Le soluzioni
Per prima cosa l’esecutivo è intenzionato a potenziare l’assegno di disoccupazione (Naspi), in modo tale da garantire un sussidio a quei lavoratori licenziati senza colpa che dovranno mettersi alla ricerca di una nuova occupazione. Andrea Orlando intende ampliare l’efficacia di questo strumento, rendendolo di fatto uno dei punti cardine dell’assistenza statale. Il ministro del Lavoro punta ad estendere la Naspi anche ai lavoratori autonomi ed alle partite Iva, categorie sino ad oggi escluse dal sistema.
Per alcuni di questi settori, fra l’altro, da questo mese sarà possibile usufruire anche dell’Iscro (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), misura sperimentale per il triennio gestita dall’Inps e diretta ai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’ente.
Dal momento, tuttavia, che si tratta comunque di un’indennità ridotta (si parla di un minimo di 250 euro fino ad un massimo di 800 euro al mese), il dicastero del Lavoro sta pensando ad un uteriore sostegno per la categoria. Da qui la necessità di estendere la Naspi.
Come ottenere gli aiuti
È necessario aver maturato contributi per 13 settimane nel corso dei 4 anni precedenti la disoccupazione e dimostrare di aver ottenuto almeno 30 giorni di contribuzione da lavoro effettivo nell’anno che precede la perdita dell’impiego per poter fare richiesta dei sussidi.
Se la retribuzione mensile resta al di sotto di 1.227,55 euro, si avrà un importo del 75%.In caso di retribuzione superiore ai 1227,55 euro, si parla del 75% dell’importo, con l’aggiunta del 25% della differenza tra la retribuzione mensile e tale cifra. Per l’anno corrente, in ogni caso, l’importo massimo è di 1.335 euro. I lavoratori hanno diritto all’assegno per un massimo di 24 mesi, e dopo il quarto mese di elargizione l’importo subirà una riduzione del 3% ogni mese, fino a perdere il 50% del suo iniziale valore.
Il governo, tuttavia, intende migliorare questa procedura, procrastinando il taglio dell’assegno, che comincerà ad essere ridotto dal settimo mese anziché dal quarto. La decurtazione, inoltre, non dovrà superare il 40%. Per gli over 55, inoltre, si sta pensando di allungare il trattamento fino a 36 mesi. Questo, almeno, sarebbe nelle idee dell’esecutivo. Si tratta, in ogni caso, di un intervento che avrà un certo costo (serviranno circa 8-10 miliardi di euro), anche se parte delle risorse potrebbe arrivare proprio dal ridimensionamento del cashback.