Bonus INPS 2021:importi da 1800€ per famiglie con ISEE basso
Al via le prime disposizione di pagamento del cosí detto bonus terzo figlio. La data di riferimento c’é. Vediamo quali date sono da segnare sul calendario per quanto riguarda i pagamenti. Inoltre vedremo quando potrebbero arrivare gli importi relativi al seconda metá dell’anno e quali sono le compatibilità con il bonus terzo figlio del 2021.
Bonus INPS 2021: l’assegno per il terzo figlio cos’é?
Esistono diversi aiuti a favore delle famiglie, soprattutto quelle numerose, volti non solo per dare un sostegno a quelle famiglie che si trovano in una situazione di oggettiva difficoltá economica, ma anche per dare slancio alla natalitá che in Italia, soprattutto negli ultimi anni ha registrato un forte calo. Uno i questi aiuti é proprio l’assegno per il terzo figlio. Sono decenni che in Italia le famiglie sono ferme a massimo due figli.
La motivazione principale di questa tendenza é legata soprattutto ai costi che richiede crescere un figlio, senza considerare il tasso di disoccupazione in Italia che certo non é una spinta per invertire questa tendenza.
L’assegno per le famiglie numerose é stato creato appunto per quelle famiglie con piú di due figlia a carico.
Il bonus riconosciuto a chi ha tre figli é in pratica un assegno che viene concesso dai Comuni, ma viene erogato dall’INPS, a tutte quelle famiglie che punto hanno minimo tre figli e che versano in condizioni economiche precarie, quindi con rediti e relativi patrimoni limitati.
La domanda va presentata entro non oltre il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui si ha diritto a percepire l’assegno stesso.
In altri termini, per quelle famiglie che possono festeggiare l’arrivo di nuovo nato (o adottato), al fine di ricevere il l’assegno, devono presentare la domanda entro il 31 gennaio del 2022. Il relativo bonus fará riferimento all’anno 2021.
Nell’ipotesi in cui il diritto maturi non perché ci sia un nuovo nato o adottato ma perché é intervenuta una variazione dell’indicatore ISEE, l’assegno parte dal primo gennaio dell’anno in cui si é verificata la variazione dei requisiti.
L’importo dell’assegno familiare viene calcolato su una base di tredici mesi. Ogni mese é previsto i versamento di una quota che varia da un anno all’altro a seconda degli indici ISTAT. Per tutto il 2021 la quota mensile corrisponde ad un importo pari a 145,14 euro.
In altre parole molte famiglie quest’anno beneficeranno di un bonus pari ad un totale di 1886,82 euro ( ovvero l’equivalente di 145,13 moltiplicato per 13 mesi), ripartito in due semestri da 943,41 euro ciascuno.
Bonus INPS 2021 per il terzo figlio, ecco i requisiti per ottenerlo
Occorre premettere che per questo bonus va inoltrata richiesta al rispettivo comune di residenza. Come ogni forma di aiuto prevista dal Governo, anche il bonus terzo figlio richiede dei requisiti per poterne usufruire. Vediamo in dettaglio quali sono:
- fondamentale avere la residenza in Italia o almeno il certificato di soggiorno per lunghi periodi;
- i membri appartenenti al nucleo familiare devono avere tutti la residenza italiana;
- nel nucleo familiare devono essere presenti minimo tre figli minorenni;
- il valore ISEE ( sempre riferito all’intero nucleo familiare ) non deve superare l’importo di 8.788,99 euro.
Bonus INPS 2021: quando viene pagato l’assegno per il terzo figlio?
Facendo riferimento a quelle che sono le primissime disposizioni relative ai pagamenti dell’assegno comunale per il terzo figlio (pagamenti relativi solo al primo semestre), la data dei pagamenti dovrebbe partire proprio dal 14 luglio, altre date ufficiali non sono state date, quindi facciamo riferimento a quanto risulta dal fascicolo INPS di alcuni utenti che hanno come disposizione di pagamento proprio il 14 luglio ( 2021 ovviamente).
Come sempre ricordiamo che la data non é uguale per tutti i beneficiari, ovvero i pagamenti non avvengono in un giorno solo, ma si procede sempre pe scaglioni, altra variabile in gioco e quando si é presentata la domanda. In ogni il consiglio é sempre lo stesso: avere sempre gli occhi puntati sul proprio fascicolo previdenziale sul portale INPS, presente nella rispettiva Area privata – Pagamenti – Prestazioni sociali.
Bonus INPS 2021: compatibilità con l’assegno terzo figlio
É importante ricordare che il bonus riconosciuto alle famiglie con tre figli e con un ISEE basso, sará alla sua ultima edizione, in pratica dopo il 2021 non verrá piú riconfermato, per il semplice motivo che a partire da gennaio 2022 sará introdotto il tanto conclamato assegno unico universale che ingloberá ogni forma di bonus, sostegno e aiuto riconosciuto alle famiglie.
Per tutto il 2021 questa forma di aiuto per le famiglie con tre figli resta confermata, quindi é compatibile anche con l’assegno unico/ponte partito il primo luglio.
L’assegno viene riconosciuto anche in caso di affidamento preadottivo, ovviamente si decade dal beneficio se il figlio viene affidato al altra famiglia.
Bonus INPS 2021: l’assegno unico ponte che cos’é
In arrivo l’assegno unico, per l’esattezza l’assegno ponte, ovvero la misura temporanea che, per i prossimi sei mesi, coprirá l’arco temporale che ci separa da quella che sará la misura definitiva dell’assegno unico universale.
Questa misura ponte, per la quale si potrà inoltrate richiesta patire dal primo luglio, consentirá ai lavoratori autonomi, agli incipienti, e ai disoccupati di ottenere un aiuto di cui non avevamo mai potuto godere in precedenza. Per coloro che presentano la domanda entro il 30-09-2021, avranno comunque diritto ai mesi arretrati. Si puó chiedere l’assegno unico temporaneo attraverso la procedura telematica dell’Inps.
Nessuna novità per i dipendenti che continueranno ad usufruire dell’assegno familiare, e che va rinnovato ogni anno. Questo fino a quando non verrá ufficializzato l’ingresso dell’assegno unico universale a partire da gennaio 2022 e che ingloberà ogni forMa di bonus, sussidio o indennità previsti per la famiglia.
Nell’ipotesi in cui si presenti l’istanza per l’assegno unico ponte entro il 30 settembre, comunque verranno riconosciutI i mesi in arretrato vale a dire luglio e agosto.
Bonus Inps: differenza tra assegno unico e temporaneo, facciamo chiarezza
L’arrivo dell’assegno unico ha scaturito interesse, dibattiti e anche critiche. Inizialmente, le previsioni lasciavano pensare che dal 1° luglio in poi le famiglie avrebbero potuto beneficiare della nuova misura, poi il debutto è slittato al prossimo anno, a causa della mancanza dei decreti attuativi.
In definitiva, l’assegno unico rappresenterà una misura universale che spazzerà via i diversi sussidi a favore della famiglia, sostituiti da un assegno mensile per ogni figlio, a partire dal settimo mese di gravidanza della madre fino al ventunesimo anno di età del figlio. Ma l’ssegno unico universale conviene?
A partire da gennaio 2022 una serie di bonus, agevolazioni e detrazioni verranno assorbite dall’assegno unico universale figli. La domanda che in tanti si pongono e se questa scelta da parte del governo sia effettivamente conveniente per contribuenti. In effetti calcoli alla mano sorge piú di un dubbio.
L’assegno universale eliminerà ben sei bonus per tante famiglie.
Prima di valutare la convenienza o meno ricordiamo che dell’assegno unico é un aiuto economico riconosciuto alle famiglie con figli. Questo contributo verrá erogato mensilmente, per un importo che varia da un minimo di 40 euro ad un massimo di 250 euro per ciascun figlio ( ovviamente parliamo di figli a carico). Il diritto all’assegno scatta dal settimo mese di gravidanza e termina al compimento del diciottesimo anno di etá. A partire dai 18 anni e fino ai ventuno, l’assegna verrá corrisposto direttamente al figlio.
Nei casi di separazione legale, l’importo dell’assegno verrá diviso in pari misura tra i genitori, se l’affidamento é congiunto.
L’importo dell’assegno universale sará composto da una parte fissa e una variabile. Sulla parte variabile entrano in gioco diversi fattori come l’ISEE ( piú basso é piú alto sará l’importo ), oppure la presenza di piú di due figli e se in famiglia é presente un figlio con disabilitá certificate. Ricordiamo che l’assegno unico é compatibile con altre forme di sostegno, un esempio su tutti, il reddito di cittadinanza.
Assegno unico universale: come viene calcolato?
L’ammontare dell’assegno universale, come giá anticipato, si compone di due parti:https://507e2d0056601bc92ff2bb8e9a626ec4.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html
una cifra fissa che viene riconosciuta a tutti e va da un minimo di 40 ad un massimo di 160 euro per ciascun figlio;
una cifra variabile che cambia in base l’indicatore ISEE. Questa parte dell’assegno svanisce nelle ipotesi di idee superiori i 50/60mila euro.
L’assegno universale quali bonus cancellerá?
L’ingresso dell’assegno universale cancellerá, come giá detto, ben 6 bonus ossia:
- assegno nascita (ovvero il bonus bebé);
- bonus per chi ha 3 figli minori;
- fondo per il sostegno alla natalitá;
- premio alla nascita;
- ANF (l’assegno unico familiare).
Torniamo alla domanda iniziale, conviene l’assegno universale?
Premettiamo che unificare sotto un unica misura tutti vari benefici previsti a favore delle famiglie é indispensabile per semplificare tutto l’iter burocratico che c’é alle spalle. É interessante notare come in Italia si spende l’1,1% del Pil per aiutare le famiglie, una percentuale ben piú bassa del dato medio europeo che arriva al 2,2%. Infatti in italia si é registrato un forte calo delle nascite, certo questo dato é legato a diversi fattori come l’alto tasso di disoccupazione, se non si ha un lavoro é chiaro che il pensiero di mettere al mondo una nuova vita che non si sa se si sará in grado di mantiene o meno, non é contemplabile.
Una certezza sull’assegno universale c’é, se non cambia ma viene lasciato cosí com’é, penalizzerà fortemente i lavoratori dipendenti ( soprattutto quelli con ISEE tra i 30 e 52.000 euro) avvantaggiando solo incipienti e autonomi che fino a un mese fa non rientravano tra i beneficiari dell’assegno familiare.