Reddito di emergenza: sei davvero sicuro di averne diritto?
Il Covid e il susseguente lockdown hanno provocato infiniti danni economici al tessuto economico italiano, e non basteranno anni per risollevare le sorti di questo paese.
Mentre i ricchi sono diventati sempre più ricchi (chissà come mai) i poveri sono diventati sempre più poveri.
I contratti precari non sono stati rinnovati, c’è stato il blocco dei licenziamenti ma le somme della cassa integrazione percepite sono state spesso insufficienti ad arrivare a fine mese, i ristori arrivati nelle casse degli imprenditori sono stati spiccioli rispetto alle perdite di fatturato subìte e il malcontento è cresciuto sempre di più; soprattutto ora che, con il diffondersi della variante Delta, già aleggiano teorie su nuovi lockdown chirurgici, con conseguenti ulteriori chiusure di attività.
Intanto arrivano i risultati di uno studio scioccante portato avanti dalla Banca d’Italia secondo il quale questa crisi economica non farà altro che far diminuire la popolazione mondiale entro il 2065 di quasi tre milioni e mezzo di persone.
Ad ogni incremento di un punto di disoccupazione, la natalità si riduce di un quarto di punto. A causa della tremenda crisi economica concretizzatasi in italia dopo il lockdown, e non terminata ancora, la popolazione italiana in età lavorativa nel 2065 sarà inferiore di 1,6-3,4 rispetto ai numeri che si sarebbero realizzati senza pandemia, con un Pil inferiore del 17-27% rispetto a quello che si sarebbe potuto avere.
Questo studio è stato pubblicato da Banca d’Italia nell’occasional paper; il titolo dello studio è: “Alcune valutazioni sul probabile impatto demografico della crisi Covid-19“.
Gli autori fanno emergere degli aspetti inquietanti che questa crisi si porterà dietro e che impatteranno sulla demografia e sulla crescita del Pil. Stiamo parlando del 2065! Pensate quali effetti a lungo termine avrà il lockdown che abbiamo dovuto subìre.https://90ca4e5cb686c001104ada8f56a9dc44.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html
Proroga del reddito di emergenza
Tra le misure, comunque insufficienti, varate da questo Governo ma anche dal precedente, c’è il reddito di emergenza, legiferato con l’obbiettivo di aiutare le famiglie in difficoltà.
Il reddito di emergenza ha visto allungarsi la sua vita fino a fine settembre 2021. Lo ha deciso il Governo che ha inserito questa misura di proroga nel Decreto Sostegni Bis.
Come per le passate mensilità, anche le future si aggireranno tra i 400 e gli 800 euro mensili, e faranno tirare un sospiro di sollievo, si spera, a chi è in difficoltà.
Quali caratteristiche bisogna avere per ricevere il reddito di emergenza?
Per l’anno 2021 saranno riconosciuti agli aventi diritto, ulteriori quattro mensilità di Rem, ovvero da giugno a settembre di quest’anno.
Basandoci sull’articolo 12 del Decreto Legge del 22 marzo 2021, n. 41. il Rem serve per aiutare le famiglie che hanno dovuto affrontare e stanno affrontando varie difficoltà causate dal lockdown e che abbiano determinati e specifici requisiti:
- Un reddito familiare riguardante febbraio 2021 di un importo inferiore a quello del Rem. Per le famiglie in locazione questa soglia viene aumentata di un dodicesimo sulla base della dichiarazione Isee;
- Residenza in italia;
- Patrimonio mobiliare dell’anno 2020 inferiore a 10.000 euro, ai quali si aggiungono cinque mila euro per ogni componente della famiglia;
- Isee non superiore ai 15 mila euro;
- Nessuno della famiglia deve aver già percepito una qualsiasi indennità stabilita per ovviare alle difficoltà del Covid-19;
Anche i liberi professionisti hanno diritto al Reddito di Emergenza
Fra i beneficiari possono comparire anche i professionisti lavoratori autonomi se rientrano in tutti i requisiti stabiliti dalla legge.
Gli autonomi hanno diritto al Rem anche se hanno ricevuto i contributi a fondo perduto bonificati da parte dell’Agenzia delle Entrate a causa del calo del fatturato della propria attività. Il reddito di emergenza è infatti compatibile con questo tipo di contributi, ma non con le altre misure messe in atto per il Covid.
Ricorda che se percepisci già il reddito di cittadinanza non potrai fare domanda di reddito di emergenza.
Reddito di emergenza: non dimenticare di inviare la domanda entro il 31 luglio
L’ente erogatore è l’Inps e dunque la domanda va presentata all’Istituto Previdenziale, o tramite Patronato o più semplicemente attraverso il tuo profilo Inps e il tuo Spid, entro il 31 luglio 2021
Andando più nello specifico delle modalità di presentazione della domanda: le modalità per far pervenire le domande di Rem all’Inps sono:
- Tramite Caf e Patronato;
- Attraverso il Sito Web Inps, utilizzando la vostra identità digitale, sia essa Spid, CIE, CNS.
Precisiamo che l’invio delle nuove quattro mensilità di reddito di emergenza non si riceveranno in automatico, questo vale anche per chi lo ha già percepito in passato. Bisognerà comunque rispettare i requisiti e rifare la domanda.
C’è per una novità rispetto alla prima proroga del Decreto Sostegni: chi ha terminato di percepire la Naspi e Dis-Coll nei mesi precedenti, può fare domanda di Rem solo ed esclusivamente se sono presenti i requisiti richiesti patrimoniali, reddituali e di Isee stabiliti per fare domanda di reddito di emergenza ordinario.
Il nuovo decreto sostegni, infatti, non fa alcun cenno all’articolo 12, comma 2, del decreto-legge n. 41/2021 che riconosceva il diritto al Rem a coloro che avevano finito di percepire Naspi e Dis-Col, in presenza di requisiti diversi e speciali rispetto a quelli ordinari.
Insomma, richiedere il reddito di emergenza sarà possibile per coloro che hanno terminato di percepire la disoccupazione, solo se si rispettano i requisiti ordinari necessari, patrimoniali e di Isee, per fare la domanda di Rem.
Reddito di emergenza: monitoraggio INPS
Il limite di spesa messo a disposizione per soddisfare tutte le richieste di Reddito di Emergenza è di 884,4 milioni di euro per quest’anno.
L’Inps monitora costantemente che questo limite non venga superato. Se il limite dovesse essere raggiunto, l’Inps non potrà procedere ad ulteriori concessioni del reddito di emergenza.
Controlli incrociati sul reddito di emergenza da parte dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate
Inps e Agenzia delle Entrate possono effettuare anche controlli incrociati per stabilire se i requisiti dichiarati sussistano nella realtà.
Grazie all’Agenzia delle entrate, per esempio, si può stabilire con certezza a quanto ammonta il patrimonio mobiliare del nucleo familiare e si può stabilire se le informazioni presentate in sede di domanda siano veritiere oppure no.
Nel caso in cui dopo le verifiche l’Inps stabilisca che il richiedente non abbia in realtà i requisiti o abbia dichiarato il falso, il Rem viene immediatamente stoppato e l’indebita percezione deve essere restituita, aumentata delle sanzioni stabilite dalla legge.