Rivoluzione busta paga: da luglio aumenti per tutti!
E’ partita la rivoluzione sulla busta paga che dal mese di luglio sarà più pesante per tutti gli italiani che percepiscono una remunerazione da lavoro dipendente. Ma anche i lavoratori autonomi che non hanno una busta paga, ma che emettono fattura o ricevute fiscali, si vedranno aumentare gli introiti grazie all’assegno temporaneo ai figli. Diverse invece le categorie di lavoratori che vedranno aumentata la busta paga per effetto del rinnovo dei contratti di lavoro, e per l’aumento dell’importo dell’assegno al nucleo famigliare. E non è tutto. Da Agosto si potrebbe prospettare un ulteriore aumento, grazie al taglio dell’Irpef per la fascia di reddito tra 28.000 e 55.000 euro.
Busta paga: aumenti per i dipendenti della PA
Il 10 marzo, il ministro per la funzione pubblica Renato Brunetta aveva firmato, in presenza del premier Mario Draghi, il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. Uno dei capisaldi di questo patto è la revisione della retribuzione nel comparto della PA. I fondi destinati ad aumentare la busta paga dei dipendenti pubblici sono stati 3.8 miliardi di euro, per un aumento medio in busta paga di 107 euro. Circa 3 milioni i lavoratori della PA interessati. Gli aumenti in busta paga, come scritto poco sopra è in media 107 euro. Infatti, essendoci diversi comparti nella Pubblica Amministrazione, gli aumenti sono diversi. Vediamo un po’ nel dettaglio.
Il comparto della PA che otterrà il maggior aumento è quello degli enti pubblici non economici (come l’Inps e l’Inail) le cui retribuzioni superano in media i 40mila euro. Per loro ci sarà un incremento mensile in busta paga di 126 euro.
Seguono i lavoratori delle Agenzie fiscali che dovrebbe vedersi riconoscere un incremento di 116,76 euro.
In terza posizione con poco più di 97 euro lordi mensili ci sono i dipendenti del servizio sanitario (esclusi i medici, che invece fanno parte del personale dirigente e hanno una contrattazione separata).
Finalmente c’è stato anche il rinnovo del contratto del settore scuola per il triennio 2019-2022 che prevede un aumento medio di 98 euro al mese.
Nei ministeri – dove lavorano circa 140mila dipendenti e la retribuzione media è di 30.211 euro – l’aumento lordo mensile a regime dovrebbe essere di 94,58 euro.
Infine, come fanalino di coda, ci sono gli impiegati pubblici delle amministrazioni locali come i Comuni. A loro toccherà un incremento di 91 euro circa, considerando che le retribuzioni sono le più basse tra i comparti (29.135 euro in media).
Busta paga metalmeccanici: l’aumento è di 104 euro
I metalmeccanici si sono visti riconoscere il rinnovo del contratto collettivo nazionale il 26 maggio. Le modifiche alla busta paga sono partite il 1 giugno 2021. Il rinnovo tocca il periodo 2021-2024 e a regime porterà un incremento in busta paga di 104 euro. L’aumento non sarà immediato ma suddivise in quattro tranches. La prima è partita il 1 giugno con un aumento di 23 euro. Seguiranno poi altri tre aumenti: euro 23,00 dal 1° giugno 2022; euro 25,00 dal 1° giugno 2023; euro 33,00 dal 1° giugno 2024.
L’incremento mensile a regime, dunque a giugno 2024 va da 75,94 euro per il livello 1 a 114,68 per il 9° livello.
Il rinnovo del CCNL metalmeccanici non solo porta aumenti in busta paga, ma anche miglioramenti dal punto di vista del welfare aziendale. Da giugno 2022 i datori di lavoro potranno riconoscere una contribuzione pari al 2.2% dei minimi contrattuali ai lavoratori di età inferiore a 35 anni che decidono di destinare il TFR al fondo Cometa. Mentre sul lato previdenziale, per i lavoratori che vanno in pensione, si estende la possibilità di rimanere iscritti al fondo di assistenza sanitaria integrativa Metasalute.
Aumenti in busta paga di 104 euro per i corrieri
Nel periodo di pandemia sono stati i lavoratori che hanno permesso di poter consegnare nelle case degli italiani, negli ospedali, nei supermercati, i beni necessari e non solo per poter trascorrere in modo più tranquillo il periodo del lockdown. Sono i corriere e gli autotrasportatori. Anche per loro da giugno la busta paga aumenta di 104 euro. Tale aumento riguarda oltre 400 mila addetti ai trasporti ed è stato un rinnovo storico. L’aumento è applicato a tutte le imprese del settore associate a Unionmeccanica-Confapi. L’aumento in busta paga sarà a regime di 104 euro, partendo con la prima tranche di aumento a giugno in cui la busta paga è aumentata di 23 euro. Gli altri aumenti saranno 25 euro a giugno 2022; 25 euro a giugno 2023;33 euro a giugno 2024. Dal 2022 invece partono anche i flexible benefits, ossia dei buoni del valore da 150 a 200 euro per poter acquistare beni e servizi.
Busta paga dei grafici: una tantum di 300 euro
Non c’è un vero e proprio aumento della busta paga per i lavoratori impiegati nel settore della grafica. Per loro gli aumenti previsti sono una tantum, cioè percepiti solo nel mese in cui è riconosciuto. Il mese successivo la busta paga ritorna ad essere pari a quella del secondo mese antecedente l’aumento una tantum. Così a giugno, i grafici dell’editoria si sono visti riconoscere 200 euro. Gli altri 100 euro saranno erogato nella busta paga di giugno 2022. Non tutti però possono beneficiare di questo aumento. Il requisito è essere a libro paga il il 19 gennaio 2021. Tutti gli assunti successivi a questa data non avranno gli aumenti previsti. Queste somme sono lorde, quindi soggette a contributi ed Irpef.
Busta paga: a luglio aumento per effetto ANF
Dal 1 luglio è partita la riforma degli assegni al nucleo famigliare (ANF) attraverso una soluzione ponte che vede coesistere sia l’ANF che l’assegno temporaneo ai figli, in attesa della partenza dal 1 gennaio 2022 dell’assegno unico universale ai figli.
Per coloro che hanno una busta paga, dunque sono dipendenti, e che hanno presentato la domanda all’Inps il 30 giugno, dalla busta paga di luglio sarà riconosciuto il nuovo assegno al nucleo famigliare. Nuovo perchè per la prima volta gli aumenti degli importi non è legato alla variazione Istat, ma sono stati decisi per rendere equiparabili gli assegni al nucleo famigliare con l’assegno temporaneo ed evitare quindi di perdere soldi a partire da gennaio 2022 quando gli ANF scompariranno.
Dal 1 luglio gli assegni al nucleo familiare crescono di euro 37,5 per ciascun figlio, per i nuclei familiari fino a due figli, e di euro 55 per ciascun figlio, per i nuclei familiari di almeno tre figli come previsto dal D.L. n. 79/2021. Sono stati anche variate le soglie di reddito per poter accedere agli assegni al nucleo famigliare. La domanda per poter richiedere l’ANF va presentata entro il 30 giugno.
Per le famiglie numerose e con reddito fino a 102.006,90 euro, spetta un assegno complessivo di 275,23 euro. Invece la famiglia con un solo figlio minore ed il reddito più basso pari a 14.775,06 euro, l’importo dell’ANF è di 137,5 euro.
In attesa quindi della partenza del nuovo assegno unico ai figli, tra luglio e dicembre 2021 ci saranno ancora le detrazioni per figli a carico per tutti coloro che hanno un reddito imponibile non superiore a 95.000 euro.
Busta paga: il taglio Irpef che genera aumento
Non è ancora ufficiale, ma probabilmente la legge delega sulla riforma fiscale potrebbe arrivare a luglio. Questo significa che da agosto la busta paga potrebbe avere ancora uno scossone. Sempre positivamente, perchè questa volta la riforma fiscale interviene sulle aliquote fiscale ed in particolare sulla fascia tra 28.000 e 55.000 euro. Attualmente infatti questa fascia ha una imposizione del 38% con un balzo di 11 punti dalla fascia precedente. La proposta in atto è quella di abbassare per questa fascia l’imposta Irpef per renderla più graduale.
Nella bozza che è stata stilata da Luigi Marattin e Luciano D’Alfonso, e che dovrebbe trasformarsi in legge delega già nel corso del mese di luglio, si prevede di tagliare l’aliquota di questa fascia che attualmente è fissata al 38%. Tra le proposte c’è quella di prevedere un sistema ad aliquota continua, ma solo per le fasce di reddito medio, accompagnato da un intervento sulla no tax area, un minimo esente da intendere come una maxi-deduzione.
La busta paga aumenta con il bonus Irpef
Continua anche nel mese di luglio il taglio del cuneo fiscale. Ormai l’ex misura Renzi (bonus Renzi) è diventata strutturale e ne beneficiano tutti i percettori di una busta paga, ma anche gli assegnatari della NASpI. Il trattamento integrativo o bonus Irpef di 100 euro, è riconosciuto ai lavoratori che hanno un reddito fino a 28.000 euro. Il reddito di riferimento è quello complessivo, ossia che tiene conto anche degli altri redditi soggetti ad Irpef e i redditi derivanti da immobili soggetti alla cedolare secca.
La legge di bilancio 2021 ha riconosciuto il bonus Irpef come una parte integrante della riforma fiscale che riduce l’imposizione fiscale dovuta all’Irpef fino ai redditi non superiori a 40.000 euro. Il bonus Irpef infatti si annulla appena il reddito complessivo supera quella soglia.